Qual’è la funzione sociale del costruire? Fornire riparo, facilitare lavoro, generare ricchezza, dare corpo ad aspirazioni culturali, riflettere preoccupazioni, esprimere identità, creare comunità, sviluppare capacità, riflettere progresso tecnologico?
Se a tutte queste funzioni venisse attribuito lo stesso valore, in che modo andrebbero connessi i tanti fattori coinvolti nella loro messa in opera? Ad esempio, sarebbe lecito che l’anatomia degli edifici fosse il frutto di processi finalizzati ad altro che la loro immediata costruzione? E, in caso affermativo, in che modo andrebbe misurato il successo dell’operazione?
Nel momento in cui concezione e comprensione della costruzione si muovessero aldilà della dimensione ‘totemica’ generalmente associata ai manufatti edilizi, nozioni quali ingegneria e architettura potrebbero assumere un significato molto piu’ ampio di quello corrente – significato che ne aumenterebbe la portanza suggerendo, allo stesso tempo, la loro funzione critica per la contemporaneità.
Link image (previous page): School of Sustainability, Bologna, TOMBESI (2018); bottom images: design and building tools, TOMBESI (2018)