Villa Bedretto, distretto di Leventina, agosto 1961. Il nucleo abitato e la chiesa dei Santissimi Martiri Maccabei.
Adagiato su un pianoro a picco sulla valle del fiume Ticino, il nucleo abitato si caratterizza per l’alternarsi di antichi edifici tradizionali con zoccolo di muratura e sovrastruttura lignea, detti «a castello», ed edifici interamente costruiti in muratura durante i secoli XIX e XX, al posto di fabbricati distrutti da valanghe. In posizione periferica, si distingue la chiesa dei Santissimi Martiri Maccabei; sullo sfondo, i pascoli e alcuni appezzamenti coltivati. Lontano dai centri urbani maggiori, e per questo non soggetto ad espansione o trasformazioni significative, il nucleo di Villa Bedretto ha conservato il suo impianto originario quasi inalterato fino ad oggi.
Il villaggio sorge sulle pendici del Pizzo Molare ed è essenzialmente costituito da abitazioni tradizionali con zoccolo in muratura e sovrastruttura lignea, dette «a castello», coperte con tetti di piode tipiche della Media Leventina. Intorno al centro abitato si riconoscono campi grossolanamente sistemati a terrazza e delimitati da muri di pietra.
Il nucleo storico è rimasto sostanzialmente immutato mentre diversi terreni lungo la strada che conduce a Faido sono stati nel tempo occupati da nuove costruzioni.
Pianezzo, distretto di Bellinzona, agosto 1961. Il villaggio e i vigneti a terrazza.
Il nucleo di Pianezzo è formato da edifici in muratura costruiti su un terrazzamento glaciale della valle Morobbia. La chiesa cinquecentesca dei Santi Giacomo e Filippo sovrasta il centro abitato. I terreni adiacenti a quest’ultimo sono sistemati a terrazza e coltivati a vite.
Nel corso della seconda metà del Novecento, Pianezzo perderà progressivamente il carattere di nucleo agricolo per assumere quello di località residenziale gravitante nell’orbita della città di Bellinzona.
Cugnasco, distretto di Locarno, agosto 1961. Il villaggio abitato e la chiesa di San Giuseppe.
Nell’immagine che rappresenta il nucleo di Cugnasco si scorgono alcune dimore appartenenti alla tipologia delle cosiddette «case a torre». Si tratta di edifici a locali semplici sovrapposti e accessibili unicamente dall’esterno, costruiti prendendo probabilmente a modello antiche dimore rurali quattrocentesche. Intorno al nucleo abitato, si distinguono i campi del piano di Magadino bonificato nel corso della prima metà del Novecento.
Lo sviluppo della città di Locarno e lo sfruttamento industriale della sponda destra del Ticino modificheranno radicalmente l’aspetto del piano di Magadino nel corso della seconda metà del Novecento.
Brissago, distretto di Locarno, agosto 1961. Il fronte sul lago e, sullo sfondo, la strada che conduce alla frontiera con l’Italia.
Il borgo vecchio affacciato sul lago Maggiore si riconosce in primo piano mentre, sullo sfondo, si scorge la strada che conduce verso l’ex Grand Hotel, la Fabbrica Tabacchi e la frontiera con l’Italia. Sotto la spinta del turismo e dell’economia di frontiera, il nucleo perderà negli anni la sua omogeneità e si fonderà con l’abitato collinare.
Brusino Arsizio, distretto di Lugano, agosto 1961. Il fronte lungo il lago Ceresio.
Il villaggio rivierasco si caratterizza per le facciate dei suoi edifici maggiori allineati lungo la sponda meridionale del lago Ceresio. A ridosso di questi sorgono le costruzioni rurali che occupano una fascia di transizione tra l’abitato costiero a vocazione ittica e le aree coltivate sulle pendici del Monte San Giorgio.Nel corso dei decenni, il fronte costruito lungo il lago preserverà la sua conformazione originaria mentre numerose nuove abitazioni saranno edificate nell’entroterra, a ridosso di via San Giorgio.
Il villaggio pedemontano cinto da orti e da vigne si distingue in primo piano mentre, sullo sfondo, si riconoscono le valli del Malcantone.
Nel corso dei decenni, la costruzione di nuove zone residenziali, seguita allo sviluppo economico del fondovalle, riguarderà soltanto alcune aree discoste dall’abitato primitivo, che conserverà per questo la sua conformazione originaria insieme alla campagna che immediatamente lo circonda.
Villa Luganese, distretto di Lugano, agosto 1961. Il nucleo originario ai piedi del monte dei Denti della Vecchia.
Il nucleo sorge prossimo alla valle erosa dal torrente Franscinone, ai piedi del monte dei Denti della Vecchia. È cinto da numerosi orti rivolti verso la valle. A monte, in direzione dei pascoli, si scorgono le stalle e i fienili.
L’abitato risentirà degli effetti dello sviluppo di Lugano, di cui diviene progressivamente un sobborgo residenziale. La sua rapida espansione altererà significativamente la conformazione urbana e architettonica del nucleo storico, cancellando la varietà tipologica cha caratterizzava l’insediamento rurale originario.
Pedrinate, distretto di Mendrisio, agosto 1961. Il nucleo storico e le sue coltivazioni a terrazza.
È il nucleo più meridionale del Ticino e si distingue per le case a corte con le coperture di coppi e i graticci per l’essiccazione dei cereali. Il pendio a ridosso del centro abitato è interamente ridisegnato dalle terrazze che accolgono vigne e frutteti.
Malgrado la trasformazione in zona residenziale e la proliferazione edilizia dovuta allo sviluppo economico della città di Chiasso, parte delle aree coltivate, convertite in vigneti, restano preservate e in stretta relazione col nucleo originario.